Il panettone

panettone

Il panettone a Milano, c’è da secoli. Le origini storiche o leggendarie sono molteplici e conosciutissime.

Alle origini il panettone veniva prodotto solo da alcune pasticcerie ed era un lusso che si potevano permettere solo i sciori. La pasticceria Motta all’inizio degli anni ’30 iniziò la produzione semi- industriale: con manifesti magnificanti il prodotto invase giornali e muri, ma, per i più, era ancora troppo caro.

A Natale si mangiavano i dolci fatti in casa. Ricordo un Natale, fine anni ’30 che, invitati da amici, la mamma portò un dolce bellissimo a vedersi, che però mancava di un ingrediente fondamentale: lo zucchero. Si rimediò tagliandolo in senso orizzontale e spalmandolo con della marmellata nell’interno. A quei tempi era buono tutto ciò che era commestibile.

Mio padre, sul seggiolino montato sul suo biciclettone con freno a pedale, alcune domeniche mi portava da Milano in Brianza. A Desio, nella piazza principale, c’era una bottega che vendeva i fregui del panetùn. Si trattava di fette ricavate da panettoni di scarto, esteticamente riusciti male, vendute a buon prezzo. Così  riuscivamo, con un scartozz, a portare a casa e gustare in famiglia il famoso panettone.

Oggi il panettone lo fanno in tanti, e in tante maniere. I giorni seguenti le feste lo svendono per vuotare i magazzini e, come si dice a Milano, tel tiren a drè facendolo costare meno del pane. 

Ma oggi non ha lo stesso sapore di una volta. Quando ero piccolo e mi capitava di gustarlo, chiudevo gli occhi e lo immaginavo come un dolce del Paradiso. Ti si scioglieva in bocca e capivi che non era un giorno come un altro: era Natale!

Digel ai to amis