Buon ferragosto

Case di ringhiera sul Naviglio a ferragosto

Nella notte tra il 14 e 15 agosto del 1943, 140 Lancaster (bombardieri inglesi) in un’ora sganciarono su Milano il loro carico di bombe.

Furono centrati il Castello Sforzesco di Milano, il Palazzo Reale Milano, il Teatro Dal Verme e il Teatro Verdi Milano. Nella notte tra il 15 e 16 agosto, 99 Lancaster bombardarono l’Archivio di Stato, il Duomo di Milano – Milan Cathedral, il Teatro alla Scala, che ebbe il tetto sfondato (sarà ricoperto con tettoie in lamiera fino al restauro), la Rinascente (poi demolita perché non più ricuperabile) più interi quartieri che lasciarono senza casa migliaia di persone. La città era in preda agli incendi e ricoperta di macerie. 
Il Bomber Command si accorse che la distruzione totale della città era impresa impossibile, primo perché i materiali di costruzione degli edifici erano in muratura e non in legno, e poi il gran caldo, anche notturno, e l’umidità prossima al 90%, impedivano all’aria di circolare; per questo le fiamme non riuscivano a propagarsi con la stessa facilità che si verificava nelle città tedesche. Allora era inutile insistere. 

Avete capito? Il tanto vituperato caldo e la tanto odiata umidità hanno salvato gran parte della nostra città. 
Perciò non lamentiamoci se siamo incolonnati in autostrada o ai caselli, in fondo stiamo andando a prendere il fresco in montagna o a nuotare al mare, e lasciamo l’afa in città.

Milano si tiene il suo caldo e la sua umidità perché, non si può mai sapere che, a qualche altro pazzo incosciente, venga in mente di ripetere i fatti del 15 agosto 1943.

Foto di Claudio Sabatini

Digel ai to amis