El Gigi gnaccia
La Porta Ticinese Medievale si colloca tra corso Ticinese e le colonne di San Lorenzo. In origine faceva parte della cerchia muraria del XII secolo costruita per contrastare le incursioni del Barbarossa. L’aspetto attuale è dovuto a diverse ricostruzioni, la prima nel 1329 e l’altra nel 1861-65. Noi, ragazzi della “piazzetta”, la chiamavamo “la Tureta”, nome derivato dal fatto che la porta ha una torre. Durante la guerra su questa torre era stata piazzata una mitragliatrice antiaerea che, in teoria, avrebbe dovuto proteggere il quartiere dagli attacchi nemici. In realtà quelle poche volte che ha sparato è diventata come lo specchietto per le allodole cioè ha attirato l’attenzione degli aerei che hanno risposto ai suoi colpi con risultati migliori, purtroppo.
Alla destra della porta, guardando con le spalle alle colonne, in quel piccolo androne che si vede nella foto, negli anni 50 e 60, c’era un negozietto che faceva il castagnaccio. L’ambiente era piccolo ed aveva un’apertura verso l’esterno così che i clienti non dovevano entrare in negozio ma venivano serviti attraverso questa finestra. Il nome vero del proprietario non era noto perché per noi era “Gigi gnaccia”. Quando le condizioni economiche lo permettevano la merenda consisteva in una fetta di “gnaccia”divisa in più persone. Al venerdì Gigi faceva la polenta ed il merluzzo fritto ed il profumo invadeva tutta la zona.
Più d’una volta mia nonna mi mandò a comprare il piatto del giorno con la raccomandazione: “ven a cà de cursa se no el diventa frecc” (vieni a casa di corsa se no diventa freddo). Queste erano le trasgressioni che ci potevamo permettere. Io ora frequento poco la zona della mia gioventù ma quelle poche volte che passo sotto “la Tureta”, anche se il negozio del”Gigi gnaccia” non c’è più, ho la sensazione di sentire profumo di merluzzo fritto.