El Sciòr Carera
Non si sa esattamente chi riproduca: è una statua romana, senza braccia, con una toga dalla quale sporge una gamba, con una testa che gli è stata messa a posteriori. Alla base un’iscrizione latina “carere debet …“ che tradotto“ deve esser puro di vizio chi si appresta a criticare un altro”.
Per cui fu ribattezzato in milanese “el Sciòr Carera”.
La statua, nel tempo, è stata attribuita a personaggi di comodo, è stata spostata ripetutamente e ora è sotto ai portici di Corso Vittorio Emanuele II al numero civico 13. Nel passato ha goduto una certa notorietà ricoprendo il medesimo ruolo del Pasquino di Roma. Al mattino i milanesi andavano a leggersi i vari scritti, usciti freschi freschi, appesi alla statua.
Erano motti satirici di poeti, e umoristi che dileggiavano chi deteneva il potere.
Dell’Arciduca Eugenio de Beauharnais così fu scritto:
arciduca 6 -1- 0, cioè sei uno zero
Per la visita dell’Imperatore asburgico apparve una satira:
Verona città giuliva…
l’applaude quando arriva
Milano che sa l’arte…
l’applaude quando parte
Le altre città che pensan ben
l’hann in del c* quando parte e quando vien
Con la costituzione del Regno d’Italia, è stato anche stampato un giornale satirico a lui intitolato.
Fu quindi, in tempi passati, complice delle anime ribelli, ma oggi, anche lui pensionato, el Sciòr Carera viene ignorato dalle persone che gli passeggiano davanti e gli preferiscono le vetrine del negozio di moda alle sue spalle.