Il Monte Stella
Milano è una città piatta, intendo nella dimensione altimetrica, cioè è senza rilievi. Dopo la guerra, con le macerie dovute ai bombardamenti e l’ingegno dell’Arch. Bottoni, è stata creata una collinetta, alta circa 50 metri, ricoperta poi da terreno di coltura, prati, alberi e siepi fiorite.
Bottoni l’ha intitolata alla moglie Stella, ma il Monte Stella è spesso chiamato impropriamente la “Collinetta di San Siro”.
In quel luogo si sono organizzati numerosi eventi sportivi, tra i quali discese sciistiche (visto che era un monte) con la partecipazione anche di un Alberto Tomba giovane e ancora sconosciuto. Una strada pedonale porta alla cima, dove, nei giorni eccezionalmente limpidi, è possibile godere di un’ampia vista che spazia dalle Alpi agli Appennini, in una città tendenzialmente nebbiosa.
Ma i milanesi sono ottimisti!
Oggi c’è un’altra altura, alla Bicocca, fatta anche lei con le macerie della Pirelli, chiamata “Collina dei ciliegi” alta circa 25 metri .
Svampa ha cantato una bellissima canzone che diceva “…la montagnetta de San Sir, tumba di noster cà…” si riferiva ai mattoni, travi e serramenti delle case, ma anche ai mobili, letti, culle, effetti personali e ricordi di una vita che appartenevano alle vittime dei bombardamenti, e che stanno sotto al prato fiorito.
Nel 2003, sul Monte Stella, è stato inaugurato il giardino dedicato ai “Giusti di tutto il mondo”, cioè a coloro che nel mondo si sono prodigati contro i massacri e le ingiustizie. Quando passate di li guardatela e sorridete perché è bella, ma ricordate che sotto c’è un pezzo della vecchia Milano nascosta.