La Madonna pellegrina
Si sta avvicinando il mese di maggio che, nel mondo cattolico, è considerato il mese della Madonna.
Quando ero ragazzo andare alle celebrazioni liturgiche, che si officiavano alla sera dopo cena, era una occasione per uscire e ritrovarmi in piazzetta San Lorenzo con i miei amici.
Nel 1948 (la data precisa non la ricordo) a Milano ci fu un evento eccezionale per la tradizione cattolica: la Madonna Pellegrina. Era l’usanza di traslare lungo l’itinerario delle varie parrocchie un’effigie mariana. Ogni parrocchia si attivava al meglio per organizzare una processione al massimo delle loro possibilità.
All’oratorio di San Lorenzo l’impegno per organizzare un evento spettacolare ci coinvolse in maniera particolare. Così la sera dell’evento, nelle strade, con balconi e finestre addobbati di coperte e tappeti, sfilò la nostra processione così composta: davanti la banda che suonava “Mira il tuo popolo o bella signora”; subito dopo seguivano il prevosto con i vari sacerdoti di tutte le parrocchie del rione; seguivamo noi chierichetti con la tonaca rossa e la cotta bianca inamidata che issavamo crocifissi e stendardi; dietro noi il carro (prestatoci dalla ditta Gondrand) riccamente addobbato trainato da due giganteschi cavalli, che portava la statua della Madonna circondata da bambine col vestito bianco della prima comunione; seguiva il carro una moltitudine di fedeli che cantavano ciò che suonava la banda.
L’età e la mia cultura di quel tempo non mi permisero di capire se in questa manifestazione dedicata alla Madonna Pellegrina si celasse una matrice politica di stampo propagandistico, come riportano alcune letture storiche di quel tempo, io ricordo che la vissi con entusiasmo e partecipazione.