7 dicembre Sant’Ambrogio

Sant Ambrogio

Cripta della basilica di Sant’Ambrogio: corpi dei santi Ambrogio, Gervaso e Protaso

Sant’Ambrogio è il patrono di Milano e nel suo nome convergono molte delle peculiarità religiose e laiche della città:

  • il Rito ambrosiano, che vede il battesimo per immersione,
  • l’Avvento di sei settimane e la quaresima con quattro giorni in meno;
  • il Canto ambrosiano, canto liturgico diatonico che Ambrogio importò dall’Oriente;
  • il Carnevale ambrosiano, che dura quattro giorni in più e termina al sabato.
  • …e poi ci sono banche, cinema, circoli a lui intitolati, e il più importante premio ai cittadini milanesi, che hanno dato lustro alla città ha il nome di Ambrogino d’oro!                                      

Ma chi era questo personaggio leggendario?

Ambrogio si identifica con Milano, ma pochi sanno che nacque in Germania a Trier (l’antica Treviri) tra il 334 e il 340 d.c. (data incerta). Fu indirizzato dal padre alla carriera della Magistratura civile e, dopo aver soggiornato a Roma, fu inviato a Milano in qualità di governatore della provincia. La città, divisa in due fazioni di ariani e non ariani, era in lotta per la successione vescovile di Aussenzio: Ambrogio parlò alla folla per calmare gli animi e tale fu la sua eloquenza che venne da tutti acclamato come nuovo vescovo della città.

Ambrogio non volle saperne e nottetempo tentò la fuga: uscì da porta Ticinese e dopo aver vagato tutta la notte si ritrovò seduto al mattino sopra un sasso dalle parti di Porta Romana. Ma non si diede per vinto e ritentò la fuga: prese la sua mula “Betta” e le mise i ferri al contrario, per ingannare i suoi inseguitori. Ma una volta arrivato nella zona di Abbiategrasso l’animale s’impuntò e, malgrado gli incitamenti in dialetto milanese del santo “Corr, Betta…corr!”, restò fermo lì dove si trovava. Ambrogio si rassegnò così a quella che interpretò come volontà divina, accettando la mitra vescovile: e al luogo rimase il nome di “Corbetta” in memoria dell’accaduto.                                                                         

Il suo fedele cronista Paolino riporta che la sua vita è costellata di miracolose guarigioni, esorcismi, addirittura una resurrezione operata su un bambino ucciso dal Diavolo. Morì a Milano il 4 aprile del 397.

Che tutto quello che ci è stato tramandato sia vero o no per noi milanesi Sant’Ambroeus l’è el noster sant e guai a chi me le tuca.

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