Il sifolott de menta era quella caramella a forma di zufolo, venduta sui banchetti delle fiere paesane.
Legel tuttAlla “rutunda”, in via Hermada 14 a Niguarda, abitava il Signor Angelo, un tipo che aveva una buffa particolarità: muoveva la mascella in continuazione.
Legel tuttAltro che Sardegna, Sicilia, o Isola d’Elba, per noi ragazzi le vacanze a quel tempo erano solo la colonia, anche perché era l’unica scelta possibile per i nostri genitori.
Legel tuttQuando ero ragazzo mi capitava de ciapà i scotadur da insolazione, specialmente andando a pescare e mia mamma le curava con una schifosa pappina.
Legel tuttLa purga di sett’anni fa consisteva in un bel cucchiaio di olio di ricino, con l’aggiunta di zucchero e qualche goccia di limone.
Legel tuttNegli anni ’50, quando ci procuravamo una slogatura non ci portavano dall’ortopedico ma dal Bertino di Niguarda ch’el curava i strambat
Legel tuttAl tempo di Lascia o Raddoppia, per decongestionarci i bronchi e curarci la tosse, applicavano sui nostri toraci un cataplasma ai semi di lino, detto impiaster.
Legel tuttAl tempo di Topo Gigio era prassi consolidata che il medico di famiglia, a primavera, prescrivesse a noi ragazzi i mitici ricostituenti.
Legel tuttEro lì, solo soletto, seduto su una panchina, quando mi si avvicina una figura alquanto strana, mai vista prima; una palla con dei buffi barbigli rossi e neri che gli spuntavano dappertutto.
Legel tuttUgo el Sansunin, Merlott e Maria la descusida erano tre Niguardesi doc che abitavano nelle corti di Niguarda, quartiere di Milano oggi zona 9.
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