Quando ero ragazzo mi capitava de ciapà i scotadur da insolazione, specialmente andando a pescare e mia mamma le curava con una schifosa pappina.
Legel tuttLa purga di sett’anni fa consisteva in un bel cucchiaio di olio di ricino, con l’aggiunta di zucchero e qualche goccia di limone.
Legel tuttNegli anni ’50, quando ci procuravamo una slogatura non ci portavano dall’ortopedico ma dal Bertino di Niguarda ch’el curava i strambat
Legel tuttAl tempo di Lascia o Raddoppia, per decongestionarci i bronchi e curarci la tosse, applicavano sui nostri toraci un cataplasma ai semi di lino, detto impiaster.
Legel tuttAl tempo di Topo Gigio era prassi consolidata che il medico di famiglia, a primavera, prescrivesse a noi ragazzi i mitici ricostituenti.
Legel tuttIn via Fratelli Zoia, in prossimità della Cascina Linterno, situata oggi nella zona di San Siro, viveva “El pret de Ratanà tutt i mài i e fa scappà!”
Legel tuttNel primo dopoguerra poteva succedere di trovare per le vie di Milano qualche artista di strada che sbarcava il lunario facendo il suo originale spettacolino.
Legel tuttSe non ci fosse la copertina di Walter Molino per la Domenica del Corriere del 1954 si potrebbe pensare che il fungo cinese non sia mai esistito.
Legel tuttL’Angelina era una signora che veniva dalla campagna e cresciuta in una famiglia numerosa, senza la madre.
Legel tuttSe soffrite di mal di testa la soluzione è questa: “andà a pestà el côo in Sant’Ustorg”, cioè andare a picchiare la testa in Sant’Eustorgio.
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